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> Strategie commerciali cinesi e il porto di Trieste
Miky
Inviato il: Martedì, 06-Mag-2014, 17:00
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Secondo quanto riportato oggi dalla Stampa il porto di Trieste potrebbe subire, nel medio-lungo periodo, un sensibile ridimensionamento del proprio traffico commerciale a causa degli investimenti operati dalla Cosco (azienda cinese specializzata in trasporti) al Pireo.

"Adriatico Cinese

Una società di Pechino ha investito nel porto del Pireo, un’altra ha inaugurato una linea ferroviaria che porta containers nell’Europa centrale: i grandi porti di Trieste, Capodistria e Fiume rischiano di venire soffocati dal gigante asiatico


Giuseppe Zaccaria


Ci piaccia o no, d’ora in poi se vorremo che i porti dell’Alto Adriatico, da Trieste a Capodistria fino a Fiume, sopravvivano ad una nuova sfida commerciale dovremo trattare con i cinesi e più precisamente con la “Cosco”, grande azienda di movimentazione merci che ha avuto un’idea: quella di mettere su un collegamento ferroviario con l’Europa centrale che rischia di tagliare fuori i porti dell’Unione europea dai grandi flussi di trasporto.
Pochi giorni fa si è aperta una nuova direttrice per il traffico commerciale su rotaia che collega il porto greco del Pireo alla Repubblica Ceca tagliando fuori le banchine adriatiche di Fiume e Capodistria: il primo convoglio porta-containers del gruppo cinese ha attraversato Grecia, Macedonia, Serbia e Croazia per raggiungere Praga in ventisei ore, per il momento il convoglio é settimanale ma si prevede di portarlo presto ad una cadenza quotidiana.
Finora, per quanto se ne sa, il nuovo collegamento ha richiesto da parte del gruppo cinese un investimento di 600 milioni di euro ma il problema maggiore sta nel fatto che l’iniziativa rischia di provocare una vera e propria rivoluzione nelle grandi direttrici europee delle comunicazioni. Tanto per fare un confronto, il porto di Fiume che è appena entrato nel sistema di trasporto dell’ Unione europea nel primo trimestre dell’anno ha visto aumentare il traffico di containers sulle sue banchine di circa il 15 per cento, percentuale ancora relativamente modesta. Nello stesso tempo l’iniziativa cinese fa in modo che in Grecia accada quello che fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile : anche se la sua posizione geografica è meno favorevole di quelle di Capodistria , Trieste e Fiume il porto del Pireo torna ad essere il massimo punto di penetrazione delle merci dirette verso l’Europa centrale e lo scorso anno ha registrato la più alta crescita di traffico nel Mediterraneo , a causa dell’arrivo delle potenti compagnie marittime cinesi e di operatori portuali che gestiscono i due grandi terminali.
Per fare qualche cifra, l’anno scorso il porto del Pireo ha registrato un traffico record di 3,16 milioni di “teu” (la misura standard del volume nel trasporto dei container ) che equivale a circa tre volte il giro d’affari di Capodistria , Trieste e Fiume messe assieme e adesso lo sviluppo si annuncia ancora maggiore perché la “Cosco” ha in programma di investire altri 750 milioni nella modernizzazione ed espansione delle capacità di movimentazione . Così gli attuali 4,2 milioni di “teu” che rappresentano l’attuale capacità massima dello scalo navale ellenico presto dovrebbero essere aumentati fino a 6,2 milioni .
Per quanto Capodistria, Fiume e Trieste abbiano piani per aumentare le loro capacità i numeri quindi rimangono relativamente modesti . Quando si tratta del più grande porto croato, per esempio, la sua capacità può essere aumentata fino a un massimo di 1,2 milioni di “teu” a patto che entro la fine del 2017 si realizzi la prevista costruzione di un nuovo terminal. Insomma, rispetto alle nuova capacità greche si parla di bruscolini
Come si diceva, il treno container che collega il Pireo e alla Repubblica Ceca per il momento viaggia una volta a settimana ma le ambizioni dei cinesi sono sono molto più grandi . Se durante il periodo di prova trasporto , qualità del servizio e competitività manterranno un livello elevato,la “Cosco” prevede di intensificare il numero dei treni fino a poter trasportare circa 700.000 tonnellate di merci all’anno . Le Ferrovie serbe segnalano che il primo treno container é passato attraverso il paese di 14 ore e mezza, ossia impiegando 5 ore in meno rispetto al calendario previsto ed 8 in meno rispetto ai tempi medi di viaggio dei treni merci su questa rotta: evidentemente le ferrovie di Belgrado fiutano l’affare e sanno come creare corridoi preferenziali , la Serbia non vuole perdere l’ opportunità di aumentare il traffico merci dalla Grecia , il che significa che il porto del Pireo , la “Cosco” e ferrovie intendono aprire una nuova via integrata di trasporto che toglierà gran parte del lavoro agli scali dell’ Adriatico settentrionale.
Che il mercato si stia misurando con circostanze completamente nuove viene confermato alla “France Presse” anche dal direttore sloveno dell’Agenzia marittima “Cma Cgm” , Jakov Karmelić il quale dice che i porti del Nord Adriatico devono prendere in considerazione la nuova realtà: “Nel porto del Pireo la “Cosco” ha creato un “hub” regionale che copre gran parte del Mediterraneo , del Mar Nero e dell’Adriatico . Lo scalo assorbe una quota significativa degli oneri, ed é’ ovvio che si sta lavorando per ampliare il suo campo gravitazionale con piani molto ambiziosi . Fino a pochi anni fa non si sarebbe potuto presumere di Pireo potesse diventare un serio concorrente per il mercato dell’Europa centrale ma si è scoperto che il posizionamento di un forte operatore come la “Cosco” ha portato ad una tale possibilità , quindi dobbiamo accelerare i piani di sviluppo e attuarli il più rapidamente possibile. Siamo entrati nell’Unione euroea nel luglio dello scorso anno come porto competitivo , ma adesso la questione é se saremo in grado o meno di ottenere forte un aumento del traffico” .
Anche il direttore delle vendite della società adriatica, Zarko Acinger sottolinea che l’ordinamento delle agenzie navigazione sulle rotte transatlantiche e transpacifiche impedisce loro di unirsi e di mantenere linee comuni: “Simili pastoie hanno impatto sui porti quasi come l’ ampliamento dello scalo del Pireo . I nostri principali caricatori sono “ Alliance”, “Maersk”, “Cma Cgm” e “Mssco” e le loro prime navi sono attese per luglio a Fiume e negli altri porti dell’Adriatico settentrionale. Oggi però abbiamo una nuova situazione del mercato, il business della “Cosco” è logico, la compagnia cinese ha un grande terminal per containers al Pireo e sta lavorando per accaparrarsi una enorme porzione di merci diretta verso l’Europa centrale, cercando nello stesso tempo di trovare opzioni migliori nei trasporti dall’Estremo Oriente . Naturalmente ognuno di noi per entrare nella catena logistica che instrada il traffico verso i porti adriatici deve fare di tutto per promuovere la convenienza dei collegamenti facendo in modo che le merci arrivino ai tre principali scali dell’Adriatico settentrionale, ma siamo in concorrenza l’uno con l’altro e tutti insieme concorrenti con il Pireo”. Insomma, o si cerca un improbabile accordo con i cinesi o ci si ritrova fuori mercato".
Link all'articolo: http://www.lastampa.it/2014/05/06/blogs/ca...AQM/pagina.html


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