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> Rotta su Trieste
 
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Titolo: Rotta su Trieste
Autore: Barone Alfred Von Koudelka
Casa Editrice: Libreria Editrice Goriziana
Anno di Edizione: 2010
Pagine: 290 con varie illustrazioni
Prezzo: € 22,10

Save cari amici e Buone Feste in ritardo. Oggi volevo recensire l'ultimo libro che ho letto, ricevuto come dono natalizio da un caro amico. Sono le Memorie dell'I.R Vice Ammiraglio Barone Von Koudelka che coprono tutto il periodo quarantennale che egli passò al servizio dell'Imperial e Regia Marina Austro-Ungarica, quindi dal grado di cadetto fino al suo pensionamento col grado sopra menzionato. La lettura è molto piacevole e copre vari aspetti della vita militare del tempo, si va dalle crociere di istruzione, ai lavori ministeriali d'ufficio, alle mappature delle coste dalmate...fin'anche ai balli di società. Il libro è diviso in 2 sotto-libri, il primo copre il periodo dall'entrata in marina fino al 1914 e il secondo copre il periodo del primo conflitto mondiale. L'Autore nel corso del conflitto venne posto a Capo del Distretto Marittimo di Trieste, ma contemporaneamente anche della 187° Brigata di Fanteria "Trieste", sarà lui a espugnare Grado. Nel volume sono riportati vari episodi famosi come: l'attentato di Sarajevo, l'affondamento della Wien ecc...
In conclusione l'ho trovato un libro molto piacevole e scorrevole, ma forse sono di parte perchè ho un debole per le Memorie, a mio parere non c'è nulla di meglio per raccontare la Storia se non viverla di persona...(ovviamente ritenetevi liberissimi di demolire questa mia affermazione...). Non manca poi una parte iconografica a fine volume. E' quindi una lettura che mi sento di consigliarvi se vi interessano le vicende della marina Austro-Ungarica o anche soltanto la Prima Guerra Mondiale sul fronte Adriatico.

Un caro saluto a Tutti!

Messaggio modificato da WinstonChurchill il Giovedì, 05-Feb-2015, 18:28


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Inviato il Sabato, 27-Dic-2014, 20:51
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Anche io ho avuto quel volume da un caro amico.
Non è un grandissimo narratore Koudelka, ma forse proprio per questo (per non avere la capacità di sollevarsi al disopra della sua dimensione e del suo puntodi vista) il racconto ha un'autenticità inaspettata. E sa di un mondo definitivamente finito, di classi sociali, di assetti politici, di privilegi lontani ed evaporati non meno di quelli della Francia prerivoluzionaria.
E anche, e del tutto inaspettatamente, il ricorrente sentore di una realtà che si sgretola dietro la facciata dei valzer viennesi. O, meglio ancora, di quell'adattarsi alla mediocrità e al tirare a campare, che ci pare del tutto estraneo all'Austria Felix e così invece connaturato e indispensabile alla nostra natura (la guerra di retrovia fatta di pochi uomini, pochissimi mezzi, la lontananza e l'idifferenza del potere, e addirittura -ben prima del conflitto- i marchingegni similnapoletani degli ufficiali di Marina studiati per passare indenni alle ispezioni doganali e la connivente complicità dei dazieri).


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Inviato il Sabato, 27-Dic-2014, 21:53
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QUOTE (marat @ Sabato, 27-Dic-2014, 19:51)
Anche io ho avuto quel volume da un caro amico.
Non è un grandissimo narratore Koudelka, ma forse proprio per questo (per non avere la capacità di sollevarsi al disopra della sua dimensione e del suo puntodi vista) il racconto ha un'autenticità inaspettata. E sa di un mondo definitivamente finito, di classi sociali, di assetti politici, di privilegi lontani ed evaporati non meno di quelli della Francia prerivoluzionaria.
E anche, e del tutto inaspettatamente, il ricorrente sentore di una realtà che si sgretola dietro la facciata dei valzer viennesi. O, meglio ancora, di quell'adattarsi alla mediocrità e al tirare a campare, che ci pare del tutto estraneo all'Austria Felix e così invece connaturato e indispensabile alla nostra natura (la guerra di retrovia fatta di pochi uomini, pochissimi mezzi, la lontananza e l'idifferenza del potere, e addirittura -ben prima del conflitto- i marchingegni similnapoletani degli ufficiali di Marina studiati per passare indenni alle ispezioni doganali e la connivente complicità dei dazieri).


Sono d'accordissimo sul giudizio da Te espresso Marat (scusa se mi permetto di darti del Tu...). A me in particolare ha colpito la vicenda dell'arronzata a Koudelka da parte del Grand'Ammiraglio Anton Haus relativa al conferimento della 3a onorificenza personale quando i suoi altri parigrado ne avevano solo una. Era una casta molto particolare la marina Austro Ungarica. Ora devo iniziare piano piano a leggere l'opera di Hans Sokol. Se non altro è fatta davvero bene da quel poco che ho sfogliato.


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